La puntata ripercorre un aspetto poco noto della seconda guerra mondiale, la vicenda dei prigionieri italiani in mano alleata. In grande maggioranza essi vengono catturati sul fronte africano, dove nel 1943 le forze dellasse subiscono la definitiva sconfitta. Vengono trasferiti negli Stati Uniti, in Inghilterra e nei paesi del Commonwealth, e le loro condizioni di prigionia sono più che accettabili. Vivono in ambienti puliti, hanno sufficiente vestiario e unabbondante alimentazione. Sono utilizzati come lavoratori, soprattutto nel settore agricolo, ma qualche volta anche in occupazioni legate allo sforzo bellico, nonostante il divieto delle Convenzioni internazionali. Paradossalmente le loro condizioni peggiorano, quantomeno sotto il profilo psicologico, dopo l8 settembre 1943. Con l'Armistizio nasce la speranza di tornare a casa, ma gli italiani rimangono prigionieri. Il difficile rapporto degli alleati con il governo Badoglio non consente la loro liberazione. Anzi, per tutti loro lo status di prigionieri permarrà anche dopo la fine della guerra, fino al rientro a casa.
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