[I ragazzi del Colleoni] La storia di Pietro Turi

Ho trovato online la storia di Pietro Turi [LINK]. Anche lui imbarcato sul Colleoni è finito in India prima a Ahmednagar e successivamente a Ramgarh. Mi chiedo se i campi fossero gli stessi. Chissà se si conoscevano...



Pietro Turi, scaraventato in mare dalle esplosioni, issatosi su di una scialuppa di salvataggio, assieme ai suoi compagni, peregrinĂ² per ben 9 giorni in mare in balia delle onde fino quando fu salvato da cacciatorpediniere inglesi e portato, assieme ai suoi compagni, ad Alessandria d’Egitto.
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Dopo un soggiorno in un campo provvisorio di P.O.W. (Prisonier Of War) in Egitto a Geneifa nei pressi del Grande Lago Amaro, Pietro fu imbarcato, assieme ad altri prigionieri, sul piroscafo Rajula per esere trasferito in India. Sulla nave fu consegnata agli italiani una piccola somma di denaro con la quale si potevano comprare un’aranciata. Giunti in India, Pietro fu internato nel Central Internment Camp di Ahmednagar. In questo campo dal 1939 erano rinchiusi i civili tedeschi e, dal 10 giugno 1940 anche quelli italiani. La vita nel campo non era troppo dura rispetto ad altri campi di concentramento. Circolavano delle banconote - appositamente stampate per Service of prisionier of war - per comprare qualcosa allo spaccio. Successivamente Pietro Turi assieme ad altri 400 marinai e 30 ufficiali fu inviato al campo di Ramgarh che si ingrossava sempre di piĂ¹ di soldati prigionieri dopo la ritirata sul fronte libico.
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Dopo qualche anno fu trasferito in Inghilterra. Il viaggio su vecchi vapori fu avventuroso perchĂ© queste carrette del mare erano spesso preda dei siluri dei sommergibili tedeschi ed italiani. Molti prigionieri italiani in corso di trasferimento per via mare ai vari campi di concentramento, trovarono la morte per “ fuoco amico”. Finalmente arrivĂ² in Inghilterra ed internato in un campo di concentramento in Scozia. Si trovĂ² a lavorare alle ferrovie regionali a Caruforth, distaccati assieme ad altri soldati italiani dal campo di Beela River. Durante gli anni che fu prigioniero si trovĂ² ad essere internato in diversi piccoli campi di concentramento sparsi su tutto il territorio. Questi campi ed i prigionieri italiani non crearono mai problemi di ordine pubblico; molti di loro furono impiegati in agricoltura. Il periodo inglese fu relativamente calmo ed il cibo era accettabile rispetto agli altri campi sparsi per il mondo. 

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